Libri da finire. “La macchina della Morte”
Una lettura per concludere degnamente l’anno e cominciare allo stesso modo il prossimo: una raccolta di racconti che narrano di “un mondo in cui le persone sanno di che morte morire”
Nell’Aleph, Borges afferma che «essere immortale è cosa da poco: tranne l’uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte». Ma cosa succederebbe se un giorno qualcuno ci svelasse il modo in cui moriremo? Non ci sembrerebbe di aver ricevuto solo in quel momento la rivelazione del nostro essere mortali?
La macchina della Morte, raccolta di racconti edita da Guanda, è nata da uno spunto comparso su una striscia del fumetto Dinosaur Comics di Ryan North, in cui si immaginava l’esistenza di una macchina che potesse predire il modo in cui gli uomini sono destinati a morire.
L’idea si è allargata, diventando un invito alla scrittura, e portando alla scelta di 34 racconti su centinaia di proposte . La macchina, simile a un distributore automatico, funziona con una semplice puntura sul dito e si dimostra, da buon oracolo moderno, elusiva, criptica ma veritiera. Il verdetto può essere ordinario come “infarto”, o insolito come “mandorla” o “dilaniato e divorato dai leoni”. Le previsioni del macabro congegno innescano comportamenti che nel tentativo di modificare il destino conducono ad esso, come in una profezia che si “auto-avvera”, oppure spingono a una sorta di sfida: «Non c’è motivo di non buttarsi con il paracadute, se il tuo foglietto dice “sepolto vivo”. Ma la scoperta che le predizioni prediligevano i colpi di scena e le sorprese gettò un’ombra su tutto quanto. Rese i responsi più sinistri: sì, il paracadutismo non dovrebbe essere pericoloso se morirai sepolto vivo, ma se atterrassi in una cava di ghiaia?»
Cosa possono fare i medici di un ospedale che vedono arrivare, insieme ai pazienti, il loro cartellino definitivo? Come cambia la vita di un uomo il cui responso è “ucciso da Daniel” se Daniel è suo figlio? C’è chi immagina una società in cui tutti coloro che hanno nel DNA un destino legato a una morte violenta vengono eliminati a priori, o compagnie aeree che assumono piloti con responsi sicuri, come il “cancro”, con la certezza che non periranno in un incidente aereo.
L’idea è divertente, i racconti sono ben scritti, eterogenei, immaginifici, e travalicano la questione della lotta tra l’uomo e la sua sorte, approfondendo gli effetti dell’esistenza della macchina, sia immediati che a lungo termine. Tutti inducono a una riflessione sulla natura umana e sui meccanismi di reazione individuali e sociali. La macchina della morte è uno di quei libri a cui si continua a pensare per molto tempo dopo averlo letto, uno di quelli che, una volta finiti, seminano l’esigenza di parlarne con altri lettori o non lettori, per sviscerare le varie situazioni e ragionare sulle proprie possibili reazioni.
Pur consapevole del proprio destino mortale, nel momento in cui ha il verdetto tra le mani, l’essere umano ha una vera rivelazione: diventa d’improvviso conscio di quella condanna che gli è già stata inflitta sin dalla nascita, ma che semplicemente preferirebbe ignorare.
- Genere: Antologia; Fantasy
- Altro: A cura di Ryan North, Matthew Bennardo e David Malki; traduzione di Giovanni Garbellini