Vetrina. “Il peccato”
Dieci epifanie joyciane dell’eroe moderno racchiuse nell’ultimo libro di Zachar Prilepin
Torna ad essere pubblicato in Italia, da “Voland”, Zachar Prilepin. Il peccato, pur sembrando a prima vista una raccolta di racconti, si rivela quasi subito un romanzo unico che indaga in maniera affettata, dura e ironica, le mille sfaccettature della vita di Zachar, un personaggio che con lo scrittore condivide nome e passioni.
Attraverso la narrazione di dieci “momenti”, scopriamo, in una sorta di contemporaneo Uno, Nessuno e Centomila, la vita tragicomica di Zachar prima che divenisse scrittore di successo, e le mille personalità che ne costituiscono l’identità. Assistiamo ai suoi primi turbamenti erotici, al suo amore sconfinato, alla sua rabbia, al suo dolore; lo vediamo all’opera come buttafuori, come scaricatore di camion, abbandonato a se stesso in attesa di un lavoro, o tragicamente al servizio dell’esercito in Cecenia; siamo testimoni del dispiegamento dei suoi pensieri e delle sue emozioni in prosa e poesia.
Prilepin crea in questo romanzo un mosaico per raccontare la vita di un personaggio che rappresenta l’epitome del dissidente contemporaneo russo: appassionato, scisso, potente, fragile e titanico nel suo soccombere alla crudeltà della società in cui vive.
Sono, quelle narrate ne Il peccato, dieci epifanie joyciane dell’eroe moderno, che vivendo in una società dove dominano le logiche del potere e della ricchezza, una società che è per questo antieroica, finisce col diventare un perdente, ma un perdente con l’animo integro, fedele a se stesso e alla purezza e intensità delle proprie emozioni.
Traspaiono da questi brevi incontri quotidiani l’ansia e la forza di chi lotta per un mondo più genuino, la paura della morte che attanaglia, l’ilarità e la spensieratezza che bisogna assumere di fronte alla vita, quando alternative migliori sembrano mancare. Si tratta di emozioni e modi vivendi che non nascono dall’ipotesi e dallo studio sociologico, ma dalla vita stessa di Zachar Prilepin. Ecco perché si tratta, più che di epifanie, soprattutto di esperienze tradotte nel linguaggio della finzione; ecco perché Il peccato è un romanzo di finzione che sfocia nell’autobiografia. Zachar Prilepin, Classe 1975, è egli stesso un veterano della guerra in Cecenia, giornalista, redattore della “Novaja gazeta” e membro della Drugaja Rossija (L’Altra Russia): è quindi un dissidente e un oppositore del “regime” putiniano, più volte arrestato – curioso sapere che l’anno scorso fu fermato poco prima della presentazione in Italia della traduzione delle sue due prime opere, Patologie e Sank’ja -, ma non per questo non annoverato fra i migliori scrittori russi contemporanei.
Nel 2011 il romanzo s’è aggiudicato il Super National Bestseller Award come miglior libro dell’ultimo decennio in Russia, mentre recentemente, in Italia, Nicoletta Marcialis ha vinto il riconoscimento internazionale per la traduzione Russia-Italia. Attraverso i secoli.
- Genere: Narrativa straniera
- Altro: Traduzione di Nicoletta Marcialis