Il volume della democrazia
Uno sguardo diretto sulla IV edizione delle Giornate del Libro Politico
Dopo il successo degli anni passati, il 26 e 27 ottobre si è svolta la IV edizione de “Il volume della democrazia”, rassegna editoriale dedicata al libro politico. La Camera dei Deputati di Montecitorio è stata riallestita per l’occasione in due luoghi dedicati alle novità editoriali della saggistica culturale e politica. La Sala Aldo Moro si è trasformata in un meraviglioso palcoscenico per diciotto tavole rotonde che hanno composto un calendario fitto di eventi. Durante la rassegna è stato possibile ammirare nella Sala della Regina un’incantevole rassegna della saggistica politica con sconti di eccezione sui libri per l’evento. Le giornate del libro politico sono state possibili grazie alla Camera dei Deputati, l’Associazione Italiani Editori, Associazione Librai di Roma e Provincia in collaborazione con le Biblioteche di Roma e Roma Capitale. L’elenco degli ospiti che hanno caratterizzato la rassegna libraria ha attirato numerosi visitatori: dall’intramontabile e sempre illuminante Tullio De Mauro, accompagnato da uno dei docenti di Storia più importanti dell’ultimo secolo come Giovanni Sabbatucci, fino al costituzionalista Stefano Rodotà e a un gran numero di deputati.
I libri presentati sono stati l’occasione per dibattere dalla cultura e le sue prospettive di sviluppo di fronte alla crisi economica, passando per il rinnovo della democrazia mediante i nuovi strumenti della tecnologia, come il web, fino alla storia dell’Italia e degli italiani nell’ultimo secolo.
Le giornate sono state inaugurate da Gianfranco Fini con un convegno dal titolo “Politica 2.0 – Le prospettive della democrazia digitale”, un momentoper evidenziare l’importanza della partecipazione democratica attraverso forme diverse da quelle del partito tradizionale. Fini ha esaltato internet come strumento evolutivo per la partecipazione in quanto assottiglia le distanze fra i soggetti politici e i cittadini. Il dibattito sulla democrazia e il suo funzionamento è stato arricchito con il contributo offerto dal libro di Gianluca Sgueo in Lobby e lobbismi. Le regole del gioco in una democrazia reale. Da sottolineare l’attenzione suscitata da Abbicì della cronaca politica, un volume in cui Carlo Galli analizza il linguaggio del potere passato e attuale. L’autore presenta una scomoda analisi sul linguaggio del governo Berlusconi e del suo successore Monti.
Si è rivelato pieno di spunti e ricco di argomentazioni “La battaglia delle idee” in atto fra diversi esperti, non solo di economia, coinvolti in un dibattito teso a individuare soluzioni possibili per risollevare il paese dalla crisi attuale. In questo ambito sono stati di notevole interesse i contributi di Giovanni Farese con il suo testo Luigi Einaudi. Un intellettuale di fronte alla crisi, seguito da Luigi Einaudi. Il mio piano non è quello di Keynes a cura di Francesco Forte. Nel programma è stato presentato anche Veni vidi Spread di Paolo Alazraki e Vincenzo Griesi, collocato nell’originalissima categoria “humor finanziario” per il suo giusto mix di linguaggio tecnico e popolare.
L’incontro con il maggiore riscontro fra il pubblico è stata la presentazione del testo La notte della ragione – Stragi di mafia e carcere duro di Nicolò Amato, in compagnia di Massimo Bordin, Maurizio Gasparri, Marco Lillo e Walter Veltroni. Un momento da dedicare ai misteri circa le stragi di mafia culminate con la morte di Falcone e Borsellino nel mai lontano ’92. Il contributo fornito dall’autore è fondamentale per l’apertura di nuovi scenari sui rapporti fra Stato e mafia in quegli anni. Sempre per quanto riguarda l’aspetto giudiziario è stato presentato Non giudicate. Conversazioni con i veterani del garantismo, testo di Guido Vitiello accompagnato da Giuliano Ferrara, direttore de “Il Foglio” e autore dell’introduzione, Pierluigi Battista del “Corriere della Sera” e Massimo Bordin.
Il messaggio unificatore trasmesso ne “Il volume della democrazia” è di una politica all’insegna del confronto, dell’analisi e del dibattito. Una politica alla ricerca di un legame con la società civile attraverso lo strumento di emancipazione della cultura. Una reazione di una parte della classe dirigente al tempo dello scetticismo dilagante, del rifiuto e della crisi valoriale e morale in cui è inquadrata la classe politica italiana. Il risultato dell’evento appare soddisfacente per il ruolo svolto dal pubblico che ha posto quesiti spinosi e analisi costruttive ai protagonisti degli incontri.