Andrea Bizzarri // Viva la guerra!
Al Teatro dell’Orologio, l’ottava regia del venticinquenne Andrea Bizzarri, uno spettacolo sulla guerra vista con gli occhi di cinque giovani che sognano il loro futuro, dimenticando di rischiare la propria vita.
Quando un giovane si appresta a mettere in scena la guerra corre un rischio: che ciò che racconta, ad un certo punto, perda di credibilità. Perché? Perché viene a mancare qualcosa che lo spettatore percepisce come assente, quella partecipazione profonda nel dramma che solo chi ha vissuto la guerra, o chi è figlio di chi la guerra l’ha fatta, può vivere.
Andrea Bizzarri, regista di Viva la guerra!, è giovane, eppure ha aggirato abilmente l’ostacolo proponendo alla platea personaggi ragazzi come lui che, però, vivono nel 1944 e hanno deciso di iniziare la loro resistenza.
Bizzarri regala uno squarcio realistico della guerra, un episodio che non ha nulla di artefatto o ricercato, la tela di un quadro sul quale prendono vita cinque protagonisti “genuini” e diversissimi tra loro, accomunati da un ideale comune.
Alida Sacoor, Roberto Bagagli, Guido Goitre, Davide Maria Marucci e Matteo Montaperto: sono loro gli interpreti di una battaglia che non è solo contro il fascio, ma anche contro se stessi. La giovinezza è la loro forza e risulterà essere il loro punto debole, è ciò che dà entusiasmo e allo stesso tempo la causa delle loro paure.
Sono soldati fai-da-te che, nell’attesa di portare a termine il loro primo colpo per aiutare la Patria, si spogliano di quell’armatura che non hanno mai portato e che non sono capaci di indossare. Sono giovani che sognano il loro futuro, quasi dimenticando di rischiare la propria vita. Sono ragazzi che fanno sorridere, che giocano ai soldati cambiando i loro nomi, che vorrebbero fare una guerra senza esserne capaci fino in fondo.
Il regista mette in scena sentimenti veri: l’amicizia, la rabbia comica, l’emozione di un bacio e, primo tra tutti, la paura. Quella paura che rende uguali, che mette davanti a delle scelte e che fa dimenticare di avere un amico, un fratello, di essere parte di qualcosa di più grande. La stessa paura che fa tradire e che frena il desiderio di sognare.
E allora sarà la guerra a vincere su di loro, più forte. Perché la guerra, quella no, non scende a compromessi.
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- Titolo originale: Viva la guerra!