Arti Performative

Compagnia Teatrodilina – Banane

Annagiulia Scaini

Per “Dominio Pubblico” al Teatro dell’Orologio torna la compagnia Teatrodilina con il “road movie” teatrale “Banane”, interpretato da quattro tipi umani ben definiti, ognuno con la sua storia, con un suo modo di pensare e intendere la vita.

Una buccia di banana abbandonata a terra al centro del palco, questa l’immagine finale che la compagnia Teatrodilina regala al pubblico in sala che fino ad allora, forse, si è chiesta la ragione per cui quello spettacolo lo abbiano intitolato proprio così. Perché Banane? Non basta il fatto che uno dei personaggi, per lavoro, si occupi di riempire le casse di banane. Non spiega questa scelta neanche l’azione di mangiare la banana che, i protagonisti, compiono poche volte durante tutta la durata della messa in scena.

Dietro il titolo c’è sicuramente altro. C’è gusto, velocità, facilità, sorpresa. Attributi che si riflettono in quella che è l’avventura di Palma che, dal paese del Sud, arriva alla stazione Termini e scopre Roma grazie al non-cugino Pino e al suo amico Elio. Il gusto della scoperta di un mondo diverso che saluta ben presto per tornare a casa e passare un anno in cui la sua vita cambia, fino a trovarsi accanto all’eccentrico Max, con il suo cane Pigna.

E se la prima ad avventurarsi in un viaggio è Palma, poi seguiranno il suo esempio Elio e Pino un anno dopo. Una macchina, pochi soldi, ma tanta è la voglia di ritrovare Palma e viaggiare, chi per svago, chi con il sogno di arrivare in Grecia.

Un Road Movie (come anche lo stesso gruppo ha “etichettato” questo spettacolo) ma a teatro, sul palco e non in pellicola, anche se la scelta di alternare le varie scene con uno stacco in nero ricorda vagamente lo stile di un ben noto regista cinematografico chiamato David Lynch.

Eccoli lì, quattro tipi umani ben definiti e definibili, universali e non così tanto lontani dalla persona comune che intraprende un viaggio. Ognuno con la sua storia, con un suo modo di pensare e intendere la vita.

Perché Banane? Perché i viaggi non sono mai per sempre e proprio questo li rende momenti a sé stanti in cui tutto deve essere fatto e vissuto al cento per cento, perché quei giorni non torneranno.

E allora, proprio come una banana coperta dalla sua buccia, tutto si scopre e si gusta finché si ha la possibilità di farlo, si prende “a morsi” il tempo e niente viene lasciato.

Palma, alla fine, è di nuovo con una valigia in mano e le cuffie nelle orecchie, proprio come l’abbiamo vista all’inizio dello spettacolo. Un viaggio deve sempre terminare perché se ne possa iniziare un altro. Così proprio lei mangia l’ultimo pezzo di quella banana e l’unica cosa che resta di ciò che è stato fatto è il ricordo, una buccia sul palco.


Dettagli

  • Titolo originale: Banane

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