Riccardo Castagnari – Lo spettacolo comincia con Carosello
Un ventennio di storia della televisione italiana nell’ultimo spettacolo di Riccardo Castagnari, in scena al Teatro Belli di Roma.
“Ognuno è un cantastoria / tante facce nella memoria / tanto di tutto tanto di niente / le parole di tanta gente. /Tanto buio tanto colore / tanta noia tanto amore / tante sciocchezze tante passioni / tanto silenzio tante canzoni”.
Nel 1973 Gabriella Ferri incise questo pezzo tratto dal suo omonimo album, un bellissimo testo di Mario Castellacci che, dentro lo spettacolo di Riccardo Castagnari, Lo spettacolo comincia con Carosello, in scena al Teatro Belli di Roma, assume un valore singolare, quello della televisione che c’era una volta e che adesso non c’è più, di un ventennio storico che abbraccia intere generazioni, dal 1957-1977: gli anni in cui lo spettacolo serale cominciava con “Carosello”. Erano i tempi in cui sul piccolo schermo venivano ancora trasmessi contenuti dall’alto valore educativo e morale e, dietro la macchina da presa, lavoravano registi del calibro di Pier Paolo Pasolini, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Federico Fellini, che dirigevano attori altrettanto straordinari, con solide basi nell’arte teatrale, e il teatro stesso, la letteratura, la musica, invadevano le case e riempivano le ore casalinghe di milioni di telespettatori, al posto di inutili e polemici reality show.
Lo spettacolo comincia con Carosello di Riccardo Castagnari è un tuffo nei ricordi d’infanzia per qualcuno, una lectio magistralis sulla storia della televisione italiana per altri; per tutti, invece, è un invito a osservare e a riflettere su quanto migliore doveva essere la tivù rispetto al presente, quando in onda c’era ancora “Carosello”, il programma dopo il quale si consigliava di mandare a letto i bambini.
A metà tra lo spettacolo di cabaret e l’avanspettacolo, fra trucchetti di magia, canzonette televisive, jingle, imitazioni e sketch di storici personaggi televisivi, come la Signora Cecioni della mitica Franca Valeri, Riccardo Castagnari e due giovani cantanti – Margherita Tatarelli e Erica Truzzi – accompagnati al pianoforte da Andrea Calvani, introducono lo spettatore nel mondo della televisione, della musica, della magia, attraverso il linguaggio immediato e interattivo del teatro, coinvolgendo direttamente la sua memoria. In questi richiami, nella possibilità d’interazione, nella ricostruzione di una leggerezza e un’ingenuità perdute, nella capacità altresì di far riflettere attraverso la rievocazione del passato, nonché nella bravura interpretativa di Castagnari, qui uomo di spettacolo d’altri tempi – elegante e aulico nel suo esprimersi – ma dotato di una coscienza contemporanea, risiede l’interesse di questo spettacolo, in alcuni momenti forse solo un po’ troppo retorico nell’esprimere quella distanza con il passato – forse per un eccesso di coinvolgimento personale di Castagnari, anche autore del testo, oltre che interprete e regista – una distanza che sì, si fa sentire anche su altri fronti della vita quotidiana, ma su questo, appunto, ci sarebbe materia, come afferma lo stesso attore, per ben altri spettacoli.
Consigliato a chi vuole conoscere che fine ha fatto la buona televisione e dove sono finiti i suoi telespettatori, considerati un tempo “signori da convincere”. Ora, “idioti da condizionare”.
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- Titolo originale: Lo spettacolo comincia con Carosello