Cinema

I promessi sposi

Vincenzo De Divitiis

I documentaristi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti esplorano i meandri segreti della burocrazia e della religione entro cui ogni coppia è costretta ad addentrarsi prima di convogliare a nozze

Il matrimonio è da secoli uno dei punti cardine della religione cattolica e il coronamento di una storia d’amore  tra un uomo e una donna. Un sacramento, però, caratterizzato non solo da questi aspetti liturgici e sentimentali ma  anche da una serie di questioni burocratiche e legali sconosciute persino alle stesse coppie. I due registi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti nel loro film-documentario, I Promessi Sposi, cercano di dare un ampio sguardo sulle tappe più importanti del percorso di avvicinamento al matrimonio che vede come protagonisti coppie di varie zone d’Italia e del mondo, impiegati del comune e un prete catechista, ognuna delle quali offrirà il loro punto di vista sul settimo sacramento.

Subito si contraddistinguono le scene ambientate negli uffici comunali per un registro divertente ottenuto grazie anche ai frequenti siparietti grotteschi tra gli impiegati e le varie coppie protagoniste, dimostratesi assolutamente impreparate su gran parte delle leggi in materia. Ma il picco di comicità si raggiunge con il colloquio di una coppia cinese, poco pratica con l’italiano, a cui con fatica l’impiegato riesce a spiegare le regole basi della cerimonia. Lo spettatore si trova di fronte a situazioni umane di ogni tipo e, soprattutto, davanti a famiglie “in divenire” che nella maggior parte dei casi non sembrano prendere questa decisione nella piena consapevolezza e con la giusta convinzione.

Tutto ciò, com’era inevitabile, va in chiara contraddizione con gli insegnamenti che Don Emilio Lonzi dispensa durante il suo corso di catechismo ai futuri sposi. Il prete, infatti, cerca  di inculcare loro il vero significato del sacramento e del vivere insieme, arrivando persino a spingersi in particolari piuttosto spinti e dettagliati riguardanti la vita sessuale. Tutti discorsi poi intervallati da interessanti spezzoni animati che contribuiscono a dare un’immagine sempre più pura e pulita della vita coniugale.

La bravura e il merito dei due registi milanesi consiste nell’intrecciare sempre più questi due episodi, “profano” e sacro, dando vita quasi a un botta e risposta fra queste facce diverse della stessa medaglia. Esempio lampante è la parte in cui i cartoni animati succitati sono seguiti dalla fetta dedicata ad una giovane ragazza che, accompagnata e sostenuta  dalla madre, è costretta a sposarsi per via della nascita di un figlio non voluto. Un documentario, in conclusione, più che godibile e che affronta con toni leggeri questioni profonde e non facili riguardanti la religione.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Massimo D'Anolfi, Martina Parenti
  • Fotografia: Massimo D'Anolfi, Martina Parenti
  • Musiche: Massimo Mariani
  • Cast: /
  • Sceneggiatura: Massimo D'Anolfi, Martina Parenti

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