Cinema

In Sala. Un momento di follia

Valentina Esposito

Vincent Cassel torna al cinema, ancora una volta da rubacuori ma alle prese con le avances di una diciassettenne.

 

Commedia tipicamente francese, che ben sa far dialogare lo spirito comico con quello riflessivo, Un momento di follia pur non esaltando lo spettatore, si presenta come un film intelligente nel “rimpastare un remake”, ma sotto alcuni aspetti grottesco nella sua impossibilità (o incapacità) di prendere una posizione chiara sulla vicenda narrata.

Corsica. Basta qualche hit di successo, da Rihanna a Major Lazer, per rendere chiara e credibile la scelta del regista Jean-François Richet di voler ambientare temporalmente la vicenda nei nostri anni. Complice la leggerezza estiva, Louna (Lola Le Lann) finisce per innamorarsi di Laurent (Vincent Cassel), il sexy e moderno migliore amico del padre, che non sembra essere così indifferente alle grazie della ragazza e a quell’aria innocentemente maliziosa. Troppo tardi tornare indietro dopo una serata in discoteca tra un cocktail di troppo e una chiacchierata in spiaggia, che portano i due decisamente oltre. Sarà dura però dopo, fare i conti per Laurent con una figlia adolescente (Alice Isaaz) e per Louna con un padre protettivo e geloso (François Cluzet).

Se l’omonima commedia di originale di Claude Berri del 1977 si presentò agli schermi francesi come scandalosa e priva di qualsivoglia intento moralistico, l’operazione di remake che fa Richet è decisamente diversa. Ambientandola ai nostri tempi, lavandola quindi dal sapore scandalistico, sceglie la vicenda di un amore impossibile per soffermarsi su un aspetto che oggi inizia sempre di più a intrigare il cinema: genitori che hanno superato i quarant’anni, incapaci di tenere in piedi relazioni non solo con le proprie mogli, ma anche con i figli.  

Affidandosi completamente all’aria da marpione navigato di Cassel, che con Richet ha già lavorato, Un momento di follia rende nitido il confronto tra le conseguenze di un’educazione poco aperta al dialogo, e un’educazione libera apparentemente giusta ma che forse manca di rifiniture. Pur riproponendo un tema come quello dei quarantenni non pronti a crescere, la pellicola francese costruita anche con i codici del thriller riesce sul finale a lasciare interdetto lo spettatore: pur non giudicando, nei personaggi si legge più l’intento di stendere un velo pietoso piuttosto che di fare i conti con se stessi. Sotto questo aspetto quindi la pellicola non riesce a fare luce pienamente sulla strada che ha deciso di percorrere in sede di sceneggiatura.

Prima volta per Richet alle prese con i codici della commedia, il regista francese seppur non brillantemente supera la prova. Peccato forse per una seconda parte che sembra ingiustificatamente rallentare lo snodo della narrazione.


Dettagli

  • Titolo originale: Un moment d’égarement
  • Regia: Jean-François Richet
  • Genere: Commedia
  • Fotografia: Robert Gantz, Pascal Marti
  • Musiche: Philippe Rombi
  • Cast: Vincent Cassel, François Cluzet, Lola Le Lann, Alice Isaaz
  • Sceneggiatura: Lisa Azuelos, Jean François Richet

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