In Sala. Il sapore del successo
Bradley Cooper in cima a un cast da Oscar per una storia trita e ritrita diretta senza mordente dall’autore de I segreti di Osage County, John Wells.
Più che il sapore, il nuovo film di John Wells, Burnt aveva i numeri del successo, tutti eccetto uno: lui stesso. Il sapore del successo dimostra come il calcolo non sia tutto e così ci troviamo con un pluri-premiato sceneggiatore, Steven Knight, e una coppia da incassi miracolosi, Bradley Cooper e Sienna Miller, reduci da American Sniper, sprecati per una storia incapace di gestire uno dei temi più in voga nella televisione degli ultimi anni: la cucina. Siamo di fronte a uno dei maggiori flop dell’anno, un Oscar contender prematuro mesi fa, un errore da dimenticare oggi.
Avremo sempre Parigi per lo chef Adam Jones è una citazione tutt’altro che allegra. Tre anni prima il suo ristorante a causa sua dovette chiudere, due stelle Michelin perse nel nulla e nemici spuntati ovunque come funghi. Scontata la sua “pena”, Jones torna a Londra per radunare un nuovo team coi suoi vecchi amici e cercare di riscattarsi e ottenere la terza stella, quella per cui non ha mai potuto concorrere. L’unico ostacolo sarà la sua natura di ribelle, di manipolatore e una serie di malumori e cattivi sentimenti lasciati a crescere nel cuore di chi credeva fosse un suo alleato.
Insomma, il modello è quello della dramedy con redenzione finale, la sola novità è la mancata spiegazione precisa di quanto accadde tre anni prima a Parigi. Il resto somiglia più a un heist movie, con Cooper in giro per la città a cercare la squadra perfetta per raggiungere il suo obiettivo … e naturalmente incrociarsi con l’amore, la sous chef Sienna Miller. Il cast non si ferma però alle due stelle principali, allarga il proprio spettro in modo da servire un team internazionale: il catalano-tedesco Daniel Brühl, il francese Omar Sy e persino il nostro Riccardo Scamarcio.
Cosa manca, è evidente: la cucina. Il sapore del successo si costruisce attorno a un mondo a cui manca di rispetto. Non è la cattiva rappresentazione – a cui gli chef, comunque, si appellano -, è piuttosto l’assenza di una caratterizzazione, del talento di Jones non abbiamo mai alcuna prova se non la devozione altrui. Il background manca, le scene in cucina sono così affrettate da non dar modo allo spettatore di assaporare le delizie sperimentali dello chef, ben fotografate da Adriano Goldman, per carità, ma così eteree da lasciare il tempo che trovano.
Colpevole è Wells, senza personalità, inchinato di fronte alla star di turno, Bradley Cooper, nel ruolo in cui ci aspetteremmo di trovarlo. Senza Cooper non esiste immagine degna di nota, il che ci aiuta a definirlo una stella di Hollywood a tutti gli effetti. Steven Knight, uomo che abbiamo imparato ad amare con La promessa dell’assassino e Locke, non è esente da colpe: la sua sceneggiatura è composta per buona parte da battute arcinote e pochi lampi di genio. Troppo pochi per riuscire a trainare Il sapore del successo verso la sufficienza. Mediocre, molto.
Dettagli
- Titolo originale: Burnt
- Regia: John Wells
- Fotografia: Adriano Goldman
- Musiche: Rob Simonsen
- Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Daniel Brühl, Riccardo Scamarcio, Omar Sy, Emma Thompson, Uma Thurman, Matthew Rhys, Sam Keeley, Alicia Vikander, Lily James, Stephen Campbell-Moore
- Sceneggiatura: Steven Knight