The Master
Grandezza: la parola chiave per descrivere il nuovo capolavoro con Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman firmato dallo statunitense Paul Thomas Anderson
Inizia con il blu del mare, il colore dell’anima, il film più grande di Paul Thomas Anderson. Grande è il respiro delle sue immagini – girate per la maggior parte in un meraviglioso 65 millimetri – grandi i due protagonisti Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman – entrambi Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Venezia lo scorso anno – grande il tema, quale è appunto l’esplorazione dell’anima del reduce di guerra Freddie Quell (Phoenix) sotto gli occhi del maestro Lancaster Dodd (Hoffman), grande è tutto il resto il The Master.
Regista mutevole, costantemente in evoluzione, Paul Thomas Anderson sceglie questa volta di affidare una parte importante della narrazione alle immagini: l’utilizzo del formato non tradizionale in 65mm (solo in misura minore ricorre al classico 35mm) dona al film una qualità incredibilmente superiore, ma soprattutto lo rende emotivamente più coinvolgente ed emozionante.
Molto è anche merito della fotografia del rumeno Mihai Malaimare Jr., una novità per Anderson al posto del fedele Robert Elswit. Nel film ogni inquadratura è visivamente satura o funziona grazie all’opposizione tra vuoto e pieno, è riempita di dettagli, colori, dotata di una ricchezza che contrasta sapientemente con la solitudine interiore dei due personaggi al centro, protagonisti anche fisicamente delle scene quando occupano lo schermo nella sua interezza con i loro primi piani. Il fuoco fisso, quasi sempre al livello o tra gli oggetti e le persone di scena, sbalordisce per l’eleganza e per la capacità di amplificare lo sguardo sui personaggi, contribuendo a portare lo spettatore nello stesso stato di ipnosi (al contrario del procedimento di “de-ipnosi” attuato dal maestro Dodd) dei pazienti. A tal proposito non si può non menzionare anche l’apporto di Jonny Greenwood dei Radiohead, autore di una colonna sonora cucita su misura per il film.
Infine la trama, leggermente debole e più lenta nella seconda parte, ma comunque portata avanti senza cali d’attenzione grazie a due straordinari Phoenix e Hoffman. Se pure il riferimento alla setta di Scientology e una leggera presa in giro dei suoi intenti c’è, non è quello il motivo principale, bensì il tentativo di risalita dall’abisso per Freddy Quell, allo stesso tempo mentore e seguace di un master “curioso” come ogni altro uomo.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Paul Thomas Anderson
- Fotografia: Mihai Malaimare Jr.
- Musiche: Jonny Greenwood
- Cast: Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Laura Dern, Ambyr Childers, Rami Malek, Jesse Plemons, Kevin J. O'Connor, Lena Endre.
- Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson