Buried Secrets
Vincitrice del Torino Film Festival 2002 con Satin Rouge, Raja Amari dipinge una storia tutta al femminile che si fa riflesso di una cultura e di un’educazione vecchio stampo, che soffoca e distrugge vite.
Tunisia. Le due sorelle Raia (Sondos Belhassen) e Aicha (Hafsia Herzi) vivono con la madre occupando lo spazio sotterraneo di un vecchio appartamento signorile: nessuno conosce la loro storia, i loro segreti e la loro permanenza abusiva nel palazzo. Raia, la sorella maggiore vive con i pochi soldi che si guadagna da sarta e sopprime il desiderio di avere un uomo al proprio fianco. Aicha nel pieno dell’adolescenza è costretta a nascondere i suoi slanci di femminilità, puntualmente puniti ogni qualvolta la ragazza decida di truccarsi, indossare scarpe col tacco o prendersi cura del proprio corpo. Accanto a loro una madre austera, distante, che le premia solo quando si comportano bene e che genera un clima sereno solo quando la vita scorre secondo le sue vecchie regole.
L’arrivo di una coppia all’interno del palazzo cambia non poco le loro vite, che prendono una svolta quando Aelma (Rim El Benna), proprietaria della casa, si accorge della loro presenza e penetra nei loro appartamenti segreti. Nasce così un rapporto di complicità tra la ragazza e le tre donne, felici in fondo di aver distrutto le mura della solitudine. Quando però Aelma si spinge troppo alle radici segrete della vita delle tre donne, allora il loro rapporto inizia a prendere una nuova e dolorosa piega.
Presentato alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia, il titolo inglese del film riesce a enfatizzare più del titolo originale ciò che caratterizza l’ossatura del film di Raja Amari, Buried Secrets (trad. Segreti sepolti), simbolicamente e di fatto sono i capisaldi di una vita dettata da una cultura e un’educazione soffocante da rintracciarsi nella condizione e nella concezione della donna, secondo le frange più severe della cultura islamica. Una donna che non può distinguersi, valorizzarsi e che ha addosso la colpa di avere un corpo di donna, in cui ogni impulso di natura sessuale e di femminilità non ha spazio di espressione. Aicha e Raia ricordano quei personaggi cechoviani che desiderano essere altrove, che guardano alla finestra per spiare un pezzo di quella vita che avrebbero potuto avere, ma che non c’è.
Allo sfarzo delle sale interne del palazzo si oppone l’oscurità e l’antichità povera dei sotterranei abitati dalle tre protagoniste, una gabbia segreta dove si consumano occasioni perdute e un’eccessiva protezione frutto di ignoranza e di una deformata educazione affettiva. La regia è una continua esplorazione, a passi felpati, di mentalità diverse, separate fisicamente da porte e pareti: sono gli occhi che spiano, i gesti e la quotidianità del flusso di vita dei personaggi a descrivere le differenze sociali e culturali.
Ad una prima parte concentrata sulle tre donne e la condizione difficile delle due sorelle, perse tra rassegnazione e timidi slanci ribelli, risponde la seconda parte che porta il film ad una svolta dai toni machiavellici ed estremi che accendono una sentita riflessione. Brillante è l’interpretazione della giovane Hafsia Herzi: davvero sorprendente e perfetta nelle mutazioni caratteriali del suo personaggio.
Buried Secrets sarà visibile fino al 6 Gennaio sulla piattaforma MyMovies Live!
Dettagli
- Titolo originale: Anonymes
- Regia: Raja Amari
- Fotografia: Renato Berta
- Musiche: /
- Cast: Hafsia Herzi, Sondos Belhassen, Wassila Dari, Rim El Benna, Dhaffer L'Abidine
- Sceneggiatura: Raja Amari