Cinema

In Sala. Vizio di forma

Marina Niceforo

Paul Thomas Anderson adatta per il grande schermo il romanzo postmoderno di Thomas Pynchon, facendo di Joaquin Phoenix il protagonista di una storia complessa e sperimentale.

 

Per il suo ritorno sul grande schermo dopo The Master (2012), Paul Thomas Anderson ha portato a compimento l’ambizioso progetto di adattamento cinematografico del romanzo del 2009 dello scrittore americano Thomas Pynchon, Vizio di forma (Inherent Vice), ricevendo, tra le altre, anche una nomination per la miglior sceneggiatura non originale agli ultimi Oscar.

Los Angeles, 1970. Larry “Doc” Sportello (Joaquin Phoenix) è un detective privato hippie, regolare consumatore di droghe; all’inizio della storia riceve l’incarico dalla sua ex fidanzata Shasta (Katherine Waterston) di impedire che lei e il suo amante, il milionario imprenditore immobiliare Mickey Wolfmann, vengano internati dalla moglie di questi. Contemporaneamente, Doc investiga sulla scomparsa della guardia del corpo di Wolfmann, Glen Charlock, e del musicista Coy Harlingen (Owen Wilson), scoprendo presto legame comune di tutti e tre i casi con l’organizzazione trafficante in droga Golden Fang.

La struttura multistrati del romanzo si sposa bene con lo stile di scrittura e di regia di Anderson, che indubbiamente ama la complessità visiva e la sperimentazione narrativa; il viaggio di Doc alla scoperta di una realtà viziata – dalla droga, dalla corruzione della polizia, dal denaro – segue un andamento instabile, frammentato com’è dall’incontro con tanti e variegati personaggi e da una certa tendenza all’involuzione propria del protagonista. Tuttavia, la trama risulta per questo un po’ dispersiva e non sempre coinvolgente per lo spettatore; allo stesso modo non tutti i personaggi trovano adeguato sviluppo, a partire da quello del detective della polizia Bjornsen (Josh Brolin).

Niente da eccepire, invece, alla regia. Abbandonata la magniloquenza e la maestosità di The Master, Anderson ritrova una ripresa più movimentata, che incombe dal basso sui personaggi e lascia meno spazio a passaggi di ampio respiro (come i passaggi dagli esterni agli interni degli edifici) stringendo maggiormente sulle figure; in questo modo, lo sguardo guadagna in concentrazione. Niente è lasciato al caso in tutte le scene, e la cura dei particolari è ulteriormente messa in risalto dalla fotografia di Robert Elswit. A proposito dei punti di eccellenza di questo film, un’ultima menzione va fatta all’interpretazione di tutti gli attori (tra i quali anche Benicio del Toro) e alla colonna sonora firmata da Jonny Greenwood.

Vizio di forma è una prova indubbiamente difficile, e certamente non regge il confronto con alcune produzioni precedenti di Anderson, ma lo sforzo profuso in questo lavoro è così evidente non si può certo dire che sia scadente.


Dettagli

  • Titolo originale: Inherent Vice
  • Regia: Paul Thomas Anderson
  • Fotografia: Robert Elswit
  • Musiche: Jonny Greenwood
  • Cast: Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Katherine Waterstone, Owen Wilson, Benicio Del Toro, Eric Roberts, Reese Witherspoon, Hong Chau
  • Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson

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