Cinema

In Sala. American Sniper

Vincenzo De Divitiis

 Clint Eastwood ritrae un eroe di guerra nel suo elemento: la cruenta guerra in Afghanistan e Iraq seguita all’attentato alle Torri Gemelle

 

Negli ultimi anni Clint Eastwood, conclamata icona del cinema, ha palesato una spiccata tendenza a raccontare le vite di personaggi importanti, basti pensare a titoli come Invictus, J.Edgar e Jersey Boys. Una propensione confermata anche nel suo nuovo lavoro, American Sniper, la cui storia si rifà all’autobiografia di Chris Kyle, cecchino dell’esercito americano che durante il conflitto iracheno divenne famoso, anzi, una leggenda, per via delle sue eccezionali doti balistiche con cui riuscì a salvare tante vite. Come in precedenza, Eastwood parte dal ritratto di un singolo per arrivare a fotografare un evento storico ben preciso. Il risultato è un potente e stupefacente affresco della guerra contro il terrorismo, in una nuova rappresentazione del nemico che da sempre è una caratteristica insita nel cinema USA fin dai tempi degli indiani nei western di John Ford

Chris Kyle (Bradley Cooper) è un ragazzo texano dai modi grezzi e sbrigativi, ma animato da una gran voglia di servire il suo paese. Per realizzare questa sua aspirazione decide di arruolarsi nell’esercito. Dopo una lunga fase di addestramento, durante la quale si dimostra un abile cecchino, Chris viene chiamato per l’Iraq dove uccide circa 160 nemici, impresa che gli vale l’appellativo di “leggenda”. Alla gloria del campo di battaglia, tuttavia, fa da contraltare la difficile gestione del rapporto con la moglie Taya (Sienna Miller) e l’altrettanto complesso ritorno alla vita quotidiana.

In American Sniper la guerra è raffigurata e snocciolata in una maniera  tutt’altro che superficiale, ma nella sua completezza con accenni ai sentimenti nazionalisti e la formazione familiare di un soldato americano, il rapporto con la famiglia e l’azione sui campi di battaglia. Proprio quest’ultimi rappresentano il fiore all’occhiello dell’opera grazie allo stile e alla mano sicura di Eastwood che punta su un realismo e una crudezza di fondo con cui raccontare la violenza e la desolazione vigenti tra i palazzi delle città mediorientali e la crudeltà di un nemico, qui visto come un obiettivo da debellare per vendicare l’ormai famigerato attentato alle Torri Gemelle.

Ma la guerra non è solo questo e così la vicenda si incentra anche sul periodo post-bellico e sulle difficoltà di Chris a riprendere la vita di tutti i giorni e tornare a sentirsi parte attiva della società. Difficoltà che si traducono in un disagio psicologico, trattato in passato in tutte le salse persino in un horror molto efficace sul tema come La morte dietro la porta di Bob Clark, qui citato – volontariamente o meno – nella scena dell’aggressione al cane. Data la ricchezza di elementi trattati, il personaggio di Chris non poteva che essere profondo e complesso, a dispetto di quanto ci si possa aspettare da un film di guerra, e in tal senso va elogiata la straordinaria prova di Cooper, spalleggiato da un’ottima Sienna Miller.


Dettagli

  • Titolo originale: American Sniper
  • Regia: Clint Eastwood
  • Fotografia: Tom Stern
  • Musiche: /
  • Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Keir O'Donnell
  • Sceneggiatura: Jason Hall

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