Il progetto prodotto da Onemore Pictures e Rai Cinema, definito dalla stampa il primo film “supernatural”- thriller italiano low budget, per la regia di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia, lascia abbastanza perplessi.

Sophia (Harriet Mac Masters Green), dopo la rottura con l’ex marito, si trasferisce in un nuovo appartamento con la figlia Helena (Sabrina Jolie Perez). In seguito ad un incidente stradale e alla perdita del primo dente da latte dalla bambina, il soprannaturale incomberà nelle loro vite. Saranno perseguitate dal fantasma di una donna rinchiusa in un vecchio armadio di casa loro, ossessionata dalla ricerca dei denti che le sono stati estirpati in vita. Il finale sarà tutto da immaginare.

Va subito sottolineato che un progetto simile non può non incappare in tutti quei piccoli errori d’inesperienza e amatorialità che effettivamente riscontriamo alla visione. Alcuni attori recitano male (tra cui la stessa Mac Master Green), ma questo non peserebbe nel giudizio finale se la falla più importante non fosse la sceneggiatura stessa, confusionaria, poco originale, con colpi di scena o scioglimenti campati un po’ in aria e sorprendentemente forzati. Seguire la storia è sfiancante e la noia è dietro l’angolo.

L’evidente volontà di affidarsi ai cliché del genere (usati anche con una certa maestria in alcuni momenti del film) e, soprattutto, alla computer grafica, non paga. Quest’ultima, in particolar modo, è vera croce e delizia di un lavoro di post produzione durato circa sei mesi. Se è vero che alcuni “effetti” risultano dozzinali, è altrettanto giusto affermare che alcune trovate sono esteticamente un piacere, e mi riferisco alla “pioggia” di denti insanguinati nella stanza d’ospedale della piccola Helena.

Altrettanto interessante è la fotografia dei due filmmakers, cupa, satura tanto da strizzare l’occhio al bianco e nero, con forti tonalità di rosso/porpora simil-sangue. Nonostante ciò, il giudizio complessivo è negativo ma con accenni di positività per un progetto di produzione senz’altro affascinante (inedito in Italia) e per una coppia di registi che con la dovuta esperienza può regalarci, in futuro, qualcosa di bello.