Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto
Dragon Trainer – Il mondo nascosto è l’epilogo della trilogia esordita nel 2010, e prodotta dalla Dream Works Animation. L’ultimo capitolo si è aggiudicato anche la nomination ai prossimi Academy Awards, nella categoria “miglior film d’animazione”, dove, presumibilmente, l’acerrimo rivale sarà Toy Story 4.
Il mondo nascosto (diretto da Dean DeBlois, che è il regista anche degli altri due titoli) è un posto ove vivono i draghi liberi – compresi quelli di razza furia buia – ossia coloro che non sono alle dipendenze dell’uomo sulla terra, e che (fortunatamente) non vengono perseguitati e uccisi dai cacciatori. Il protagonista Hiccup, da sempre a favore di una convivenza armonica fra i draghi e i Vichinghi, è desideroso di scoprire – con l’aiuto del drago ed amico Sdentato – proprio tale territorio misterioso degli animali, per farli ricongiungere con quelli della loro specie, così da porre fine anche alla caccia degli spietati e disumani cacciatori.
Il villain che vuole ostacolare tale prerogativa è un cacciatore leggendario di nome Grimmel, il quale si allea con alcuni gruppi di vichinghi malvagi per attaccare quelli capitanati da Hiccup e prendersi tutti i loro draghi, compresi quelli di razza furia buia, i quali sono tra i più ricercati e desiderati dalle comunità dedite alla caccia.
Dragon Trainer è un calderone d’animazione postmoderna, cosparso di molteplici elementi narrativi, che si intrecciano per scopi sia tematici, sia di intrattenimento del prodotto. Il film prende spunto dal poema epico anglosassone (basti pensare al celebre Beowulf, il quale però i draghi li uccideva, per salvare la propria gente), e ingloba anche in sé temi sfacciatamente contemporanei: la lotta ideologica degli animalisti per la libertà della natura e degli esseri viventi, la divisione dei gruppi umani in due macro-comunità, una rispettosa della natura e del prossimo, un’altra meccanica, industriale ed egoista (inoltre tali popolazioni vengono divise nettamente anche attraverso un gioco di fotografia animata sulle condizioni atmosferiche, ossia con un classico chiaro – scuro).
La lotta ideologica avviene anche tra il protagonista e il villain: il primo progressista e voglioso di rendere il mondo vichingo di una cultura differente, l’altro conservatore ed estremista, quindi determinato a solidificare quelle tradizionali ideologie, basate sul dislivello fra gli esseri viventi e le stesse comunità.
Quindi il cartoon diviene uno scontro non solo fisico, fra inseguimenti sulle navi, voli continui con i draghi ed incursioni furtive nei quartier generali delle rispettive fazioni, ma anche una lotta idealistica fra antico e moderno, vecchie e nuove generazioni, ricorsi storici e mentalità avanguardista.
Uscendo per un attimo dalla componente più tematico-filosofica, c’è da sottolineare anche quella estetica: un gioco di luci e di effetti speciali funzionali, che raggiungono il picco quando lo spettatore entra anch’esso nel mondo nascosto dei draghi (che per gli sfarzosi e luccicanti colori, rimembra la Pandora di Avatar), attraverso un percorso che ricorda, d’altronde, l’entrata nello scrigno di Davy Jones in Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo. Delle gag e delle battute ironiche tra i personaggi assolutamente godibili, nell’intento di far avvicinare il prodotto (ovviamente) alle fasce di pubblico più giovanili, per non renderlo solo una metafora tematica, unite inoltre a delle sequenze sui momenti relazionali molto dolci anche tra i draghi, le quali sono impostate con un gioco di sguardi, perennemente sottolineato dai primi e primissimi piani sui visi e gli occhi. Delle scene d’azione infine, ove vengono estremizzate, storpiate e snaturate le movenze e gli stili di combattimento storicamente associate ai Vichinghi (anche se per esempio, la spada infuocata di Hiccup riporta alla mente il Beric Dondarrion di Game of Thrones), per renderli duri, ma allo stesso tempo anche comici (quindi lo spettatore seriale non ritrova ovviamente i combattimenti crudi, in stile Vikings).
Eppure, sarebbe riduttivo definire il mondo nascosto solamente la dimora edonistica dei draghi, anche se esso crea una mitizzazione contemporanea interessante (in riferimento anche alle catastrofi naturali, ossia terremoti ed eruzioni vulcaniche), basata sul fatto che i leggendari animali potrebbero realmente esistere, in una sorta di Atlantide ancora da scoprire nella modernità.
Perché il mondo nascosto è anche quella parte intrinseca e potente dell’animo e del cuore, che può dare la consapevolezza di fare la cosa giusta in un momento storico cruciale.
Hiccup percorre un percorso tortuoso ed educativo nella trilogia, che qui si conclude in maniera matura, lucida e fisiologica. Attraverso un gioco di regia – costruito attorno anche ai flashback e ai, anzi al flashforward – che guidi il protagonista proprio verso quella consapevolezza ideologica del fare la cosa giusta per sé stessi, ma in primis per gli altri, per chi vive insieme ad altri, che nel caso dei Vichinghi del cartoon, è una riflessione sulla loro vita con i draghi.
Tal volta, amare una persona, che sia un amico, un compagno di viaggio, d’avventura, di guerre, o altro, significa anche lasciarla libera, allontanarsi da essa per darle un naturale spazio esistenziale, anche se tale scelta può portare un dispiacere e una sofferenza immani. Lo sa bene Hiccup, il quale comprende che fare la cosa giusta, porta razionalmente ad un dolore inevitabile, e che per forza di cose va affrontato, da vero leader come suo padre.
Il mito dei draghi in Dragon Trainer. infine, è solo un espediente per sensibilizzare i personaggi, e ancor di più gli spettatori, sul fatto che attraverso una cultura sulle ideologie, e di conseguenza attraverso delle scelte sociali ponderate, non solo diventiamo migliori come esseri umani, ma rendiamo il mondo un posto migliore. Un mondo ove nessuno deve essere più costretto a nascondersi.
- Diretto da: Dean DeBlois
- Prodotto da: Bonnie Arnold, Brad Lewis
- Scritto da: Den DeBlois
- Protagonisti: Jay Baruchel, America Ferrera, Cate Blanchett, Craig Ferguson, F. Murray Abraham
- Musiche di: John Powell
- Montato da: John K. Carr
- Distribuito da: Universal Pictures
- Casa di Produzione: DreamWorks Animation
- Data di uscita: 03/01/2019 (Australia), 31/01/2019 (Italia), 22/02/2019 (USA)
- Durata: 104 minuti
- Paese: Stati Uniti
- Lingua: Inglese
- Budget: 129 milioni di dollari